Fino a che punto una gaia educazione sessuale può contribuire a modificare il mondo che ci circonda in direzione della soddisfazione pulsionale che la sessualità reclama?
Se, infatti, la società è il luogo di una soddisfazione possibile, al tempo stesso ne è anche il limite. E l’istituzione della famiglia è lì a testimoniare della difficoltà di emancipare la vita psichica individuale dalla struttura autoritaria che dà ordine all’esperienza del corpo – non fosse altro che attraverso il sentimento della vergogna.
Per Paolo Mottana, l’educazione deve trovare in una figura terza, una cultura sociale, la condizione per una pratica di emancipazione dalla struttura autoritaria della famiglia, anche attraverso la liberazione della soggettività sessuale – in una tensione che, di necessità, possiede ancora i tratti di un immaginario utopico.
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