Un discorso educativo sulla sessualità come elogio dell’esperienza corporea del piacere è, per Paolo Mottana, tutt’altro che ovvio. È infatti in contrasto con una tradizione secolare di emarginazione, quando non di mortificazione, della cultura del corpo e della vita sessuale.
Come, invece, perseguire una cultura creativa, interrogante, capace di rivendicare per l’educazione dei “piccoli d’uomo” la possibilità di un diritto al piacere?
(1, continua)