Inconscio sociale: tra stato di crisi e pandemia, oggi

Come si gestisce un’emergenza sanitaria globale? Per Mario Pezzella, è il regime politico-economico complessivo che determina la qualità e il modo in cui si affronta un’emergenza sanitaria. E di fatto l’Occidente è in uno stato di crisi, e di emergenza, che data dal crollo delle Torri Gemelle a New York nel 2001 – almeno come evento simbolico – e che l’attuale situazione pandemica non fa che intensificare. E oggi, sull’esigenza di un controllo sociale, di una salvaguardia collettiva della salute come bene comune, sembra prevalere una gestione economico-finanziaria e politico-autoritaria dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Quale tonalità emotiva di fondo – una condizione psichica collettiva e individuale – si sta producendo in questa situazione protratta di emergenza, al cui interno già nel 2008 si è verificata una grave crisi economico-finanziaria? E tale movimento dell’inconscio sociale quale impostazione di politica economica sta favorendo oggi in Europa al fine di contrastare la recessione economica (calo dei redditi, incremento della precarietà e della disoccupazione) seguita all’emergenza sanitaria?

Sulla base di precedenti storici, in analogia con il presente – come la nascita del fascismo o del nazismo –, è allora lecito cominciare a domandarsi come si instaura una direzione autoritaria nel governo della società. E la protesta oggi che sale dalla piazza a rivendicare «libertà, libertà!», in una chiave prevalentemente individualista, come può essere davvero improntata a una «buona vita» sociale, in funzione delle esigenze della collettività?

(2, continua)

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