Sulla felicità individuale: pratica corporea e pratica di un fare comune

«Io sono felice?» – un interrogarsi sul senso da dare all’esperienza della felicità. È questa la domanda su cui si gioca, per Giovanni Leghissa, il futuro dell’Europa.

È possibile una ricerca della felicità individuale che non sia, al tempo stesso, anche un fare comune? Anzi, che, come tale, non sia anche proprio ciò che è in grado di unire gli individui come collettivo?

La questione della vita felice è il punto focale di un discorso sul legame sociale, sulla socialità del vivere in comune. È una questione di consensualità: come uscita da una visione solipsista dell’individualità, e della sua esperienza corporea, che fa della vulnerabilità e della fragilità dei viventi (Leopardi) il punto di partenza di quella pratica di apertura all’altro che è alla base di ogni autentica vita sociale.

(6, fine)

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