Il condividuo, dalla biologia all’antropologia

La proposta del concetto di condividuo trova, per Francesco Remotti, una convergenza radicale nel concetto di simbiosi (dal greco συμβίωσις “vivere insieme”, da σύν “insieme” e βίωσις “vivere”) proprio della ricerca in biologia – dalle sue origini ottocentesche (con Heinrich Anton de Bary, 1879) alle iniziali scoperte di Lynn Margulis (1967), fino ai suoi sviluppi più recenti.

Una ricerca che si caratterizza per il passaggio da una concezione puramente esterna, tra organismi, della relazione simbiotica a una interna (teoria endosimbiontica) che, secondo Lynn Margulis e Carl Sagan, dà compiutezza alla nozione darwiniana di evoluzione (con il concetto di endosimbiosi):

“La vita non conquistò la Terra attraverso la lotta, ma attraverso la cooperazione”

Questa convergenza, tra biologia e antropologia, per Francesco Remotti, segna il superamento della visione individualistica della convivenza umana. La convivenza – l’insieme delle relazioni sociali – non «viene dopo», non è aggiuntiva ma costituiva dell’esistenza sociale dell’essere umano.

(6, continua)

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