Perché fare ricorso al pharmakon, a una molecola farmacologica, per la cura della malattia mentale? Perché contiene un’attesa di cambiamento.
Ma a che condizione? La modificazione del disturbo mentale, comporta un prezzo da pagare: la sua segregazione si risolve più spesso nella dissociazione del sentire per chi “dà di matto”.
L’approccio farmacologico è una modalità che guarisce?
Come saperlo, per Gino Pugliese, senza interrogare la follia?
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