Social media: chi educa chi?

Siamo ancora capaci di un desiderio creativo? O siamo solo più alla ricerca di una soddisfazione narcisistica?
La visibilità, che la quantità di «like» (mi piace) dei social media assicura, sembra espandere a dismisura questa disposizione. Al sistema di interazione dei nuovi media corrisponde un nuovo modellamento della nostra vita sociale. Ma verso quale direzione?

È una società, la nostra, di individui narcisisti senza più il senso del limite?  È ancora possibile un’esperienza del limite, entro cui esercitare un senso di pienezza della nostra vita?

Si tratta forse di affidare la nostra crescita, e la soddisfazione di un desiderio di creatività, al confronto critico con l’altro, un altro che ci aiuti a interrogarci sul piacere della bellezza, nostra e del mondo.

Ma la relazione maestro e allievo, non solo per la pratica artistica, è diventata obsoleta? È il problema della nostra educazione a stare nel mondo. L’arte può ancora, in questo senso, salvarci?

(3, continua)

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