In arrivo / Cena Nº51 - Mercoledì 26 settembre 2018

Bambole e robot del sesso: il tramonto dell’etica?

con Maurizio Balistreri

Sex robot, sexy robot, robot per il sesso, macchine pensate per sostituire gli umani, anche a letto. Faremo sesso con un robot, in un futuro non tanto lontano. La fantascienza stavolta non c’entra. I robot del sesso sono già una realtà: per il momento i prototipi sono alquanto grezzi e assai poco sofisticati, ma in futuro la tecnologia sarà in grado di produrre copie sempre più simili all’uomo capaci di interagire con gli esseri umani rispondendo a specifici stimoli vocali, visivi e tattili. Sapranno riconoscere l’interlocutore, ne comprenderanno lo stato d’animo e impareranno a conoscerne gusti e preferenze.

Ma cosa ne sarà dell’amore se le nostre relazioni sessuali si consumeranno con una macchina? Cosa avverrà al mondo del sesso a pagamento e della pornografia? I sex robot aumenteranno o diminuiranno la violenza sessuale?

Per aiutarci a rispondere a queste e altre domande sarà con noi Maurizio Balistreri.

1. Dalla bambola d’antan al sex robot

Che cos’è un sex robot? Cosa aspettarci da una riflessione sulla sua realtà, e, soprattutto, dal suo possibile sviluppo tecnologico?

Maurizio Balistreri, che ha scritto Sex robot. L’amore al tempo delle macchine (Fandango, 2018), ha cominciato a formulare una prima domanda, una domanda di base, al riguardo.

Di certo, il desiderio che un simulacro umano prenda vita, per ottenerne amore, è presente da sempre – dal mito di Pigmalione, della sua statua di avorio, alla fantascienza contemporanea dell’androide di Ex Machina – nel nostro immaginario culturale.

 Ma, oggi, al tempo delle macchine, della tecnologia robotica, cambia qualcosa?

(1, continua)

2. Sex robot, frontiera dell’immaginario maschilista?

Il sex robot è l’”incarnazione”, se così si può dire, della politica maschilista di riduzione della donna a «oggetto finale di piacere» ? Su questa tesi di Kathleen Richardsonla conversazione a tavola si è fatta vivace.

Che differenza c’è tra l’uso di un sex toy, come un vibratore, e del sex robot? Sono poi, in fondo, solo giocattoli erotici.

Non c’è forse, nel nostro comune immaginario, il permanere di una condanna morale dell’erotismo, nella sua pratica solipsistica? Per lo meno, là dove si voglia immaginare che il sex toy o il sex robot sia sostitutivo della presenza dell’altro, di un partner sessuale. Ma è poi davvero così?

(2, continua)

3. Sex robot, la sessualità tra esercizio di potere e gioco

L’esperienza sessuale che si esprime nell’uso di un sex robot – in realtà di qualunque altro giocattolo sessuale, e da sempre – complica un po’ l’intera faccenda della sessualità umana. E, infatti, a tavola la conversazione si è subito orientata sul bisogno di comprenderne l’espressione simbolica, comunicativa, che fa dell’esperienza del piacere sessuale un’esperienza di gioco. E non una semplice attivazione automatica, fisiologica.

Ma che gioco è, quello con un giocattolo sessuale? La “finzione”, che vi si esprime, possiede un limite, oltre il quale l’attività di gioco è da considerarsi riprovevole? A che condizioni il gioco si “guasta”, e non è più accettabile?

(3, continua)

4. Sex robot, gioco e “invenzione” dell’umano

Il sex robot, una macchina da gioco, per il gioco erotico. Come ogni gioco, il suo carattere ludico, di gioco appunto, sta nella sua stessa “finzione”, è l’esito stesso dell’immaginazione umana. Ma se il piacere è in genere l’ingrediente di base del gioco, qui ne diventa l’esercizio stesso, quello del godimento sessuale.

Tutto ciò complica, ancora, la faccenda, e cioè la nostracomprensione della sessualità umana. Se non altro, qui si conferma la pluralità e la varietà di applicazione a un oggetto del desiderio sessuale.

Ciò che sembra essere in gioco, al di là dei risultati dell’intelligenza artificiale, è l’”invenzione” dell’umano, le potenzialità espressive della specie umana.

(4, continua)

5. Sex robot, è possibile innamorarsi di una macchina?

Fare l’amore con un sex robot è già realtà. Innamorarsi di un sex robot, invece?

È l’affettività, la diversa valenza emozionale che distingue la soddisfazione sessuale da quella amorosa, a tenerci ad di qua di questo esito? O, andare oltre, è soltanto una questione di tempo? Una questione tecnologica dipendente dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale?

Quali i possibili futuri scenari?

Al momento, è difficile negare il fascino di certi scenari che la letteratura di fantascienza consegna al nostro immaginario – primo fra tutti Blade Runner.

(5, continua)

6. Quali relazioni possibili domani con un robot?

Un Robot, una macchina tecnologicamente avanzata di Intelligenza Artificiale, sarà una “persona artificiale”?

Entrerà a far parte della nostra vita pratica. E, per quanto riguarda la vita sociale, fino a che punto l’espressività della nostra vita emotiva e affettiva ne dipenderà?

Ma poi siamo sicuri di essere in grado di comprendere quale cambiamento produrrà la nuova tecnologia dell’Intelligenza Artificiale sulla vita della nostra mente?

(6, fine)