Per un Nuovo Illuminismo: la felicità è la posta in gioco dell’appaesamento (della specie umana) sulla terra

Le attuali sfide globali – il rischio della guerra atomica, le future pandemie e il riscaldamento climatico – chiamano in causa la specie umana come specie, nonostante le differenze geografiche. Anzi, proprio in forza di quelle differenze, si tratta di andare al di là di una definizione (metafisica) dell’umano, e parlare degli esseri umani nell’ambito della loro storicità naturale, della loro storia evolutiva come specie.

E a partire da qui, si tratta di assumere il tema dell’appaesamento fino in fondo: «l’appaesamento è lo sforzo, la direzione fondamentale dell’esperienza del soggetto per trasformare la terra nella propria casa». Una sfida globale che ci restituisce, per Paolo Furia, all’orizzonte cosmopolita dell’Illuminismo.

Ma come definire un Nuovo Illuminismo di fronde alla sfida della sopravvivenza ecologica? Di quale “razionalità” abbiamo bisogno oggi, là dove la questione della felicità è diventata una questione politica globale, ed è la posta in gioco dell’appaesamento – del difficile equilibrio tra appaesamento e spaesamento, di un modo di stare al mondo dell’umanità?

(8, fine)

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